i principi fondamentali e le tecniche base
WILLIAM H. BATES
Nacque a Newark il 23 dicembre del 1860 e morì a New York il 10 luglio 1931. Laureato in medicina nel 1885 dopo una laurea in letteratura conseguita nel 1881. Divenne poi insegnante di Oftalmologia presso la Scuola medica per laureati dell’ospedale di New York. Dal 1896 rinunciò gradualmente agli impegni ospedalieri per dedicarsi alla ricerca che sfociò nella messa a punto di un metodo di trattamento dei difetti della vista conosciuto in tutto il mondo con il suo nome.
La sua carriera professionale è costellata di importanti affermazioni. Fu scopritore dell’adrenalina ed anche di una tecnica di intervento all’orecchio di persone affette da sordità permanente (questa tecnica, opportunamente aggiornata, è tutt’oggi in uso). Scrisse il libro Perfect Sight Without Glasses e numerosi articoli, che documentano il suo lavoro, raccolti in una rivista da lui pubblicata: Better Eyesight Magazine. Il frutto delle sue scoperte gli fornì il riconoscimento di tutti coloro i quali beneficiarono e beneficiano del suo lavoro di ricerca e contemporaneamente le ire della classe medica del tempo che cercò in tutti i modi di screditarlo e che arrivò a farlo radiare dall’albo dei medici.
Il suo percorso personale fu tanto movimentato quanto la sua vita professionale. Si sposò tre volte dopo essere rimasto vedovo per due. Scomparve due volte per un lungo periodo di tempo di cui nessuno seppe mai nulla. Rimane il mistero anche sul modo in cui fu ritrovato ed indotto a tornare a New York per riprendere al sua attività.
A fronte delle “stranezze” e peculiarità della sua vita, W. H. Bates rimane il più grande personaggio conosciuto che abbia dedicato la propria esistenza alla ricerca della verità relativamente al funzionamento della funzione visiva ed alle sue relazioni con gli aspetti fisici e mentali dell’essere umano.
“La verità è che, eccetto in rari casi, l’uomo non è un essere razionale. Egli è dominato dall’autorità, e quando i fatti non sono in accordo con la visione imposta dall’autorità, allora tanto peggio per i fatti. Questi potranno, e certamente dovranno, vincere nel lungo periodo, ma nel frattempo il mondo brancola inutilmente nell’oscurità e permane la molta sofferenza che poteva essere evitata”
Dr. William Horatio Bates
INTRODUZIONE AL METODO BATES
La vista è un complesso meccanismo di interazioni tra ambiente, occhio e cervello. Le onde elettromagnetiche stimolano le cellule visive che trasmettono informazioni sensoriali alla corteccia cerebrale visiva, dove vengono codificate e interpretate, in una parola “viste”. Ma l’esperienza visiva è un processo assolutamente personale: nasce dalla storia personale, dagli archetipi culturali, dall’ambiente dove viviamo, dall’umore, dalle aspettative, dalla postura…in altri termini, dalla propria esperienza di vita.
“Nel processo della visione, la mente, gli occhi e il sistema nervoso sono intimamente associati e formano un tutto unico. Ciò che agisce su uno qualsiasi degli elementi di questo tutto, si ripercuote anche sugli altri elementi.”
Aldous Huxley
Il Metodo Bates viene elaborato dall’oftalmologo e scienziato statunitense William H. Bates agli inizi del secolo scorso e, contrariamente a quanto molti ancora credono, non si tratta di una ginnastica visiva, ma di un vero e proprio metodo olistico per eccellenza, che si prefigge di portare alla luce le cause che hanno provocato nella persona i problemi visivi che essa manifesta.
Egli scoprì che l’occhio è molto più di una “macchina fotografica” e che il suo buono o cattivo funzionamento è dovuto a vari fattori.
Il metodo propone un insieme di pratiche finalizzate a una maggiore coscienza della vista e della visione: rilassamento, respirazione, armonizzazione, attenzione, memoria visiva, centralizzazione, movimento oculare e apparente, colore. Gli esercizi non sono semplicemente un insieme di tecniche bensì una via per entrare in contatto con e sbloccare le rigidità visive e mentali.
Il MB è indicato per chi ha già disturbi visivi, per prevenirli, per chi “abusa” dei propri occhi, e per tutti coloro che hanno il desiderio di illuminare il proprio sguardo e recuperare la piena espressività dei propri occhi.
“Noi conosciamo la realtà che ci circonda attraverso i sensi, ma fra tutti è la vista il senso che più ci permette di apprezzare l’estensione dello spazio, di prendere coscienza della varietà di forme, colori, dimensione dei corpi, di interpretare simboli, di riconoscere un volto amico.
Vedere è il risultato della concomitanza di moltissimi fattori naturali: la natura della radiazione elettromagnetica, la complessa impalcatura biologica per la trasduzione del segnale, la sofisticata elaborazione dell’immagine da parte di retina e cervello; all’insieme di questi fenomeni di propagazione della luce, di rilevazione, di funzioni cerebrali corrisponde in noi un’esperienza consapevole, un ”io che vede”.
Nell’uomo il Vedere diventa esperienza profonda di rapporto con il reale e di apertura al suo significato; Luce Occhi Visione non sono solamente fenomeni fisici, legati al mondo materiale, ma può assumere valore spirituale di ricerca interiore.”
Bates intuì tutto questo e osservò come le persone con vista normale usavano i loro occhi, cioè come guardavano: tutte mostravano la stesso modello visivo. Esse muovevano continuamente gli occhi, in modo rilassato, senza essere turbate dall’apparente movimento della realtà rispetto a loro, non tentavano di guardare tutto in una volta, indirizzavano invece lo sguardo esattamente dove volevano guardare, e conservavano una memoria perfetta delle cose viste. Al contrario, le persone con vista difettosa muovevano pochissimo e male gli occhi, non erano affatto rilassate, volevano vedere tutto insieme, non conservavano memoria di quanto appena visto.
I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA VISIONE NATURALE
MOVIMENTO, in quanto il sistema visivo sano è dotato di una coppia di occhi che si muovono naturalmente ed in continuazione ed il cercare di limitare, o peggio di bloccare, tale naturale movimento crea ciò che Bates definiva come TENSIONE DA SFORZO.
Occorre distinguere il movimento degli occhi e il movimento apparente della realtà. Nella visione normale, gli occhi si muovono costantemente e liberamente, senza rigidità né tensioni muscolari, come anche le palpebre: non c’è fissità dello sguardo. Mentre ci muoviamo, sia che camminiamo sia che siamo su un mezzo di trasporto, le immagini di quello che ci circonda scorrono sulle retine e generano sensazione di movimento in senso opposto al nostro movimento; la vista difettosa perde questa capacità, congelando la realtà per controllarla.
RILASSAMENTO, nel senso di una totale assenza di tensione durante le fasi dinamiche del vedere; non si tratta di un riposare la vista, ma di una condizione raggiungibile di rilassamento dinamico, durante l’azione stessa del vedere. È lo stato naturale della visione: totale assenza di tensione durante le fasi dinamiche del vedere; non si tratta di un riposare la vista, ma di una condizione raggiungibile di rilassamento dinamico, durante l’azione stessa del vedere; in altri termini, assenza di tensione negli occhi e nella mente che è dietro gli occhi (la vera fonte di tensione), e nel guardare, e attenzione rilassata nell’atto di vedere.
CENTRALIZZAZIONE e relazione fra VISIONE CENTRALE E PERIFERICA, in quanto la funzione visiva si esplica naturalmente e nel miglior modo possibile solo quando esiste la capacità dell’intero sistema di utilizzare gli occhi in maniera “centralizzata”, ovvero quando gli occhi sono in grado, muovendosi e rimanendo rilassati, di ottenere la massima nitidezza possibile nella parte centrale della retina, in un punto specifico denominato fovea, mantenendo al contempo la percezione delle immagini più esterne che completano la visione stessa. Bates osservò che gli occhi delle persone con vista normale puntavano con esattezza l’oggetto di interesse, fissandolo con la fovea, la zona centrale delle retine. Al contrario, le persone con vista difettosa volevano guardare tutto insieme, cioè diffondevano l’immagine su tutta la retina. Bates chiamò questo fenomeno centralizzazione.
MEMORIA E IMMAGINAZIONE: il processo visivo si realizza attraverso tali naturali funzioni molto di più di quanto si ritenga normalmente. Per la vista perfetta occorre memoria perfetta, cioè si vede bene ciò che si ricorda bene. Bates assegnò alla memoria e all’attenzione visiva un ruolo fondamentale nel processo di visione normale, cioè sull’aspetto cognitivo dell’atto visivo. In tutti gli esercizi del suo metodo compare la memoria: nella pratica con il tabellone e nel palming soprattutto.
Quando questi quattro presupposti si realizzano, la visione risulta essere rilassata, naturale e perfetta per il grado di perfezione degli occhi stessi.
MARIATERESA TARTAGLIA
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Gruppo FB Metodo Bates Romagna
Tel.: 338 8236900 (dopo le ore 17)
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